
L’anno sta finendo e vorrei proporre alcuni spunti di riflessione.
Oggi sembra che le persone siano schiave della vita digitale, catturate dai dispositivi e dai fenomeni sociali online.
Che tipo di fenomeno stiamo vivendo?
È una battaglia in cui le persone combattono contro i fornitori di contenuti digitali o stiamo combattendo contro noi stessi? Probabilmente non è proprio una battaglia, ma una questione di approccio. L’incontrollabile desiderio umano di essere potenzialmente ovunque ci porta ad esaltare il potere delle risorse digitali se possiamo essere - anche se virtualmente - da qualche parte nel mondo insieme ad altri, mostrando comunque la nostra presenza. Le persone, per realizzare questo tipo di desiderio digitale, sono disponibili a fornire incondizionatamente i propri dati personali a chiunque (sviluppatori o fornitori di software) li richieda. Le persone possono essere entusiaste delle risorse digitali, ma probabilmente non si rendono conto che in quel modo rischiano di essere vittime se ciò accade senza consapevolezza. Dobbiamo sempre bilanciare la volontà di avere qualsiasi app necessaria per esibirci con la consapevolezza dei nostri dati personali. Che tipo di dipendenza è? Stiamo esagerando, ma soprattutto, siamo consapevoli? È un fattore umano? Il fattore umano è imprevedibile e incontrollabile se non unicamente dalla nostra coscienza e consapevolezza. Non possiamo discutere solo in termini di abuso o uso improprio dei dati personali da parte di sviluppatori e aziende, ma - soprattutto - è una questione di consapevolezza delle persone. Qualsiasi organizzazione o azienda ha la propria sovranità digitale e dovrebbe agire rispettando in primo luogo la dignità umana, di conseguenza le leggi sulla protezione dei dati e quindi il principio di “protezione dei dati fin dalla progettazione e per impostazione predefinita”. In generale, rispettare la privacy e la protezione dei dati non dovrebbe significare comportarsi bene solo per evitare di essere esposti a multe o sanzioni ma, essenzialmente, conformarsi al principio di responsabilizzazione, guardando oltre, verso il giusto equilibrio tra etica, dignità umana e norme.
Siate consapevoli di voi stessi e sarete molto più consapevoli dei vostri dati personali!
